Digital Transformation: cosa è e come si è evoluta nell’era del Covid-19
Da anni ormai si parla di Digital Transformation, ma è soltanto a partire dal 2020 che la maggior parte delle aziende, soprattutto italiane, ha dovuto fare i conti con la vera e propria trasformazione digitale che ha cambiato radicalmente il mondo del lavoro.
Basti pensare allo Smart Working o all’incremento della presenza sui social di molte aziende, la vendita online e quindi lo sviluppo repentino dell’e-commerce.
Le aziende e la trasformazione digitale
Da un sondaggio di Harvard Business Review Analytic Services è emerso che la pandemia da Covid-19 è stata l’artefice di una progressiva accelerazione digitale da parte delle imprese. Alcune aziende hanno dovuto soltanto integrare i propri servizi digitali, altre sono state costrette a rivedere e rivalutare i propri servizi al fine di garantire maggiore adattabilità alla propria attività preservandola.
A tal proposito il governo, il 9 giugno 2020 ha emanato un decreto direttoriale per disciplinare l’intervento agevolativo sulla Digital Transformation istituito dal Decreto crescita (Dl 34/2019 convertito nella legge 58/2019), finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle imprese.
La Digital Transformation ha mutato anche il modo di pensare il lavoro stesso, ne ha modificato l’organizzazione e la metodologia. Si è passati così ad una dematerializzazione dei documenti a cui è seguita una digitalizzazione dei processi e di conseguenza un’automazione dei processi stessi. Dunque, dalla carta stampata si è passati al documento digitale che viene scambiato, condiviso e archiviato in maniera più veloce. È cambiato anche il modo di comunicare, se prima si svolgevano riunioni in presenza e magari in un’apposita sala, adesso gli incontri si svolgono online pur essendo ormai tornati fisicamente nei luoghi di lavoro.
La scuola e la trasformazione digitale
È chiaro che la trasformazione digitale ha interessato anche il settore scuola modificando i suoi ambienti. Così sono stati ripensati e reinventati gli spazi didattici, molte aule, infatti, sono state dotate di Lavagne Interattive Multimediali (LIM) e di altri dispositivi come i video proiettori. Ma non solo, durante la pandemia da Covid-19 le aule sono diventate multimediali. Dunque, le lezioni, per un certo periodo di tempo, si sono svolte in modalità online. I compiti, le interrogazioni, le spiegazioni, tutte le interazioni, insomma, tra docente e discente sono avvenute ognuno nelle proprie case e attraverso l’utilizzo di piattaforme online specifiche.
Questo tipo di trasformazione digitale ha modificato, in primis, il modus operandi degli insegnanti, ma anche il modo di apprendere da parte dei discenti. Sia gli uni sia gli altri si sono trovati a far fronte alle nuove tecnologie, ma questa trasformazione ha sicuramente portato ad un miglioramento culturale oltre che tecnologico. Con l’avvento della didattica a distanza, pertanto, le forme di insegnamento sono sempre più orientate all’utilizzo di piattaforme tecnologiche, da qui l’innovativo piano di intervento digitale dedicato al settore Education, “Riconnessioni”, la cui origine si deve a HPE Aruba e Fondazione per la Scuola della Compagnia San Paolo.
È chiaro che l’adozione di strumenti digitali, che sostituiscono o affiancano il tradizionale cartaceo, sta portando notevoli ed importanti vantaggi, come ad esempio:
- la facilità di accesso ai contenuti delle lezioni;
- meno peso da portare con sé;
- meno sprechi di carta e meno impatto sull’ambiente.
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Al giorno d’oggi, sempre più enti di formazione, scuole ed università preferiscono svolgere le proprie attività formative e di confronto attraverso l’utilizzo di piattaforme online. Da qui deriva la necessità di un’unica soluzione che sia in grado di fornire loro un unico spazio di riunione e apprendimento.
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